“UNA STORIA CUCITA SUL FURTO DELLA LUCE”
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“UNA STORIA CUCITA SUL FURTO DELLA LUCE”

Venerdì 17 solitamente un giorno che per scaramanzia non dovrebbe portare grandi fortune ma che per noi dei percorsi dell’anima è stato tutto l’opposto ovvero una giornata fortunata che rimarrà impressa nel nostro cuore e memoria; abbiamo incontrato il maestro Leone Giuseppe, fotografo siciliano d’eccellenza e durante il nostro colloquio abbiamo affrontato varie tematiche, a partire dal netto cambiamento storico/sociale, che il maestro ha vissuto in prima persona, sino a giungere ad aneddoti circa la sua decennale amicizia con personaggi illustri come Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino e Vincenzo Consolo senza dimenticare l’importante rapporto trattenuto con le case editrici come la Sellerio e la Bompiani.

Per il Maestro punto cardine nella sua vita e formazione professionale è stata la conoscenza della storia e del passato per volgere lo sguardo al futuro.
La sua carriera inizia all’età di 14 anni quando, non potendo più continuare il percorso scolastico, il padre, prima di partire per l’Australia, lo accompagnò presso la bottega del fotografo Antoci ove iniziò come garzone e quindi svolgendo attività prettamente di disbrigo.

Chiediamo al maestro se ciò che ha creato in circa 70 anni d’attività fosse il suo sogno sin da bambino e com’è giunto ad aver uno degli studi fotografici più importanti del territorio siculo; Leone risponde con senso di appagamento e gli occhi intrisi di ricordi, dicendoci che il suo ruolo di fotografo, dopo la prima esperienza in bottega, rimase tale anche durante il servizio militare obbligatorio e continua dicendoci che dopo il servizio non smise assolutamente di dedicarsi alla fotografia anzi pur lavorando a Firenze, trovava sempre il tempo di andare nelle botteghe limitrofe per apprendere sempre più.

Tornato in Sicilia si diresse presso i vari studi fotografici chiedendo se vi fosse necessità di ritoccatori dato la sua grande conoscenza del mondo della pittura e successivamente gli fu infatti concesso di ultimare opere commissionate alla bottega talvolta molto grandi e importanti.
Il Maestro continua cronologicamente il suo racconto e non dimentica assolutamente di attenzionare l’incontro fortunato che lo avvicinò al mondo contadino degli anni ’70 del ‘900 in Sicilia.

L’incontro con Antonino Uccello avvenne proprio quando l’antropologo inaugurò la sua casa- museo presso Palazzolo Acreide e fu proprio lui a spronare il maestro Leone nell’intraprendere una strada che virasse all’antropologia, quella che gli avrebbe permesso di catturare la luce nei costumi tipici, nelle condizioni sociali, nel mondo operaio e contadino e sopratutto nel cambiamento che il territorio siculo stava vivendo e affrontando.

Da questo momento in poi, la fotografia di Leone assunse una connotazione neorealista che incastonava al suo interno tutta la pietas dei soggetti catturati dal suo obbiettivo.
La conoscenza con Uccello portò successivamente Leone a conoscere Sellerio e l’omonima casa editrice per mezzo della quale avrebbe poi conosciuto Sciascia e Bufalino, uomini illustri con cui il maestro intrattenne una decennale amicizia seguita da massima stima; chiediamo se vuole parlare degli aneddoti riguardanti proprio tale amicizia e Leone sorridendo e ricordando gli anni trascorsi inizia a raccontarci un insieme di esperienze vissute con gli autori.

Il Maestro ci narra dei momenti trascorsi alla Noce, tenuta estiva di Leonardo Sciascia sita a pochi km da Racalmuto, sua città natale; Leone racconta di lunghe chiacchierate e di percorsi svolti anche in macchina per visitare i luoghi che hanno ispirato pensieri e testi degli illustri.

Fra le varie frasi dette durante questa fase dell’intervista quella che riecheggia è :“ Si è lavorato bene, davvero bene” accompagnata a tratti dallo sguardo malinconico di chi ha vissuto tanto e che ora può solamente raccontarlo anziché riviverlo con i protagonisti della storia.

Bufalino e Sciascia due presenze tramutate poi in perdite che nella vita del Maestro hanno di certo lasciato il loro segno indelebile.
Di questo decennio, Leone ricorda l’immenso potenziale di Sciascia, uomo che lui stesso definisce verità assoluta, colui che indagava e che fra i primi gestì la questione Mafia; Sciascia, in quel periodo, per il maestro, e non solo, fu voce e coscienza degli italiani.

Riguardo Bufalino, il Maestro parla di una particolare amicizia in cui spesso ci si trovava in contrapposizione e da cui scaturivano forti confronti presieduti sempre dal mitico Sciascia che tendeva a osservare piuttosto che commentare quanto detto anche per via della forte intesa con “Dino”, Bufalino, così soprannominato dallo stesso Sciascia.

Quasi in dirittura d’arrivo, non possiamo fare a meno di attenzionare gli scatti presenti in studio e nei vari libri :“Osservando il suo portfolio online e anche i suoi scatti qui, noto la prevalenza del bianco e nero come modalità di scatto, cosa ci vuole dire a riguardo?”
Il maestro Leone ha lavorato molto anche con l’utilizzo del colore tuttavia la maggior

parte della gente è legata ai suoi scatti in B&N e ci confessa che in fondo anche lui è più affezionato a questa tecnica piuttosto che al colore, chiediamo come mai.

Risponde dicendo che questa tecnica rievoca il grande tema che vi è dietro lo scatto e che, a suo parere, talvolta il colore tende a distrarre colui che lo osserva.

Concludiamo con il maestro Leone che sembra voler fare un appello a tutti coloro che vivono e abitano a Ragusa e dintorni : “Bisogna avere un’ottima formazione di base per poter avere una conoscenza profonda.”
Questa è la massima che ha accompagnato e diretto la sua vita lavorativa; in essa è racchiusa l’importanza nell’attenzionare ciò che compone il nostro mestiere e quindi solo avendo un’ottima formazione di base a riguardo è poi possibile avere una conoscenza profonda di ciò che si tratta.

Per porre un esempio pratico: massima approvazione agli scatti fatti in digitale purché alle spalle vi sia lo studio e magari l’amore per lo scatto in analogico.

Ringraziamo il maestro Giuseppe Leone e le sue collaboratrici per averci concesso questo magnifico rendez-vous.

 

17-11-2023 Latino Cristina®

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